L’attuale Chiesa di Santa Lucia, costituita da un informe ambiente coperto da volte a botte, conserva di antico solo la parete absidale e parte della parete nord.
Nel restauro eseguito il 1934, l’edificio originario fu parzialmente demolito e allargato lateralmente con l’aggiunta sul fianco nord di un ambiente che funge da sacrestia. Gli ambienti furono voltati a botte e una facciata posticcia in blocchetti di cemento completò la trasformazione della chiesa. Dopo i recenti restauri eseguiti all’interno (1972) vennero alla luce l’ampia abside e parte delle murature perimetrali sul lato nord.
La statua di Santa Lucia posta attualmente nell’abside dopo i restauri del 1972. La prima menzione della Chiesa di Santa Lucia risale al 1° Marzo 1220. In un documento, infatti, con tale data si attesta che Sabino, figlio di Barbato da Giovinazzo, dà in feudo a Palmerio arcidiacono, assistito da Mattia Passimario, suo avocato, tre parti della Chiesa di Santa Lucia in località Visciliolo, essendo la quarta in possesso di suo cugino Leone, prete, figlio di Bonavia, che l’aveva ricevuto in feudo dal padre del donatore. Distrutto il villaggio nella peste del 1478 e sparito il casale nelle guerre che seguirono, rimase solo la chiesa che conservò la sua forma originaria sino agli inizi del ‘900. Seguì nel 1934 un restauro che stravolse il vecchio aspetto della chiesa e infine, nel 1972, un ultimo restauro riportò alla luce l’originaria parete absidale.
